Dungeons & Dragons incontra Magic
Salve a tutti,
dopo averci regalato un’edizione che ricordava molto Harry Potter, la Wizards ci catapulta nel mondo di D&D, e lo fa con una delle ambientazioni più iconiche di questo giorno, i Forgotten Realms.
E non finisce qui! Vengono infatti introdotte due nuove meccaniche, una basata sul ben noto D20 (il dado a 20 facce che ha accompagnato i sogni di generazioni di giocatori di ruolo) e l’altra sull’avventurarsi nei Dungeon, il vero e proprio inizio per ogni avventuriero che si rispetti.
Vediamo cosa viene fuori dalla fusione di questi due brand, e soprattutto se ci sono carte interessanti per il Pauper.
Le nuove meccaniche
Iniziamo con il dire che il set appare più carrozzato rispetto a Strixhaven, che probabilmente è una delle edizioni con meno carte potenti degli ultimi anni.
La meccanica di Venture into a Dungeon introduce 3 nuove carte, con degli effetti che vengono attivati quando si passa da una stanza all’altra. Questo avviene grazie all’abilità attivata di alcune carte, e ci sono anche carte che hanno effetti speciali che si attivano una volta che almeno un Dungeon sia stato completato.
L’altra meccanica coinvolge invece il D20, cercando di stimolare la voglia di colpi critici dei giocatori (la Wizards gioca sul fatto che molti giocatori di Magic del passato fossero appassionati anche di giochi di ruolo.. Vediamo se il cross selling avrà successo).
Nero
Contrariamente ad altre edizioni, non viene introdotto nessun ciclo di terre, ma nei vari colori ci sono carte interessanti.
Nel nero una carta molto interessante è Devour Intellect. A costo 1 ha comunque un effetto interessante, ma se si riesce a creare la sinergia con il Tesoro è sicuramente una carta fortissima, e credo possa vedere gioco anche in altri formati. Sicuramente se la batte come miglior comune dell’edizione.
Blu
Nel blu ci sono molte carte interessanti: mi piace molto You find the villains’ lair, un counter versatile che permette anche di lootare, opzione sicuramente molto interessante.
Mi piace anche Contact other plane, che potenzialmente permette di vedere 6 carte del mazzo (con un po’ di fortuna), sicuramente un’opzione interessantissima.
Un po’ di gioco potrebbe vederlo anche Silver Raven, creatura artefatto dall’ottimo rapporto qualità prezzo.
Bianco
Il bianco è uno dei colori più forti dell’edizione secondo molti. Mi convince Celestial Unicorn, un Ajani Pridematepotenziato, che potrebbe essere giocato in Soul Sister.
Dawnbringer Cleric invece è una creatura interessantissima per la sua flessibilità. La possibilità di scegliere tra 3 effetti con utilità diverse sembra veramente duttile, e permette di avere effetti tipici da sideboard nel mazzo principale.
Altra carta interessante è Delver’s Torch, che sfvrutta una delle meccaniche dell’edizione. Ha senso in un mazzo che riesce a fare sinergia con gli effetti di uno dei tre Dungeon.
Rosso
Il rosso non mi fa impazzire per quanto riguarda le comuni, non so quanto impatto potrebbero avere.
Le migliori mi sembrano Boots of Speed e Brazen Dwarf. Il primo è un equipaggiamento utile, con potenziale di combo, mentre il secondo sinergizza benissimo con la nuova meccanica legata al lancio dei dadi, anche se difficilmente emergerà un mazzo che sfrutterà in maniera pesante questo effetto.
Verde
Nel verde le carte che mi ispirano di più sono quelle legate al ramp, in particolare Neverwinter Dryad e Scaled Herbalist. Entrambi permettono di accelerare sulla curva di mana, e possono aiutare in mazzi che sono molto mana intensive.
Per il resto non ci sono troppe carte che mi colpiscono. Non male Bulette e Gnoll Hunter, e anche Circle of the Moon Druid, ma non sono convinto che qualcuna vedrà gioco.
Artefatti
Il set non è ricco di artefatti. Gli unici interessanti mi sembrano Leather armor e Mimic, ma per entrambe non vedo immediatamente un mazzo dove possono entrare facilmente.
Sicuramente non saranno carte che rivoluzioneranno il formato!
Conclusione
Adventures on the Forgotten Realms mischiano i giochi di ruolo con Magic, e lo fanno non solo con l’ambientazione ma anche con le meccaniche introdotte.
NE viene fuori un mix divertente ma un po’ anomalo, che può non piacere a tutti.
Nel Pauper ci sono alcune carte interessanti, e qualcuna vedrà sicuramente gioco, o almeno merita di essere provata. Vediamo quali si affermeranno nel lungo periodo!