Limited for Dummies – Una guida introduttiva

Condividi:

Il Limited è da sempre uno dei formati di Magic più diffusi.

La Wizards ha da sempre sponsorizzato questo tipo di formati, rendendoli parte integrante dei Pro Tour (pardon, Mythic Championship) e dei tornei in generale.

La cosa è facilmente spiegabile, perchè questi formati permettono di vendere bustine, e quindi è interesse della Wizards stessa far si che siano il più possibile giocati.

Ma c’è un altro motivo: sono davvero molto divertenti!

Il Limited

Sotto il termine Limited vanno una serie di formati in cui non si gioca con un mazzo precostruito (proprio dei formati cosiddetti Constructed), ma si deve costruire il mazzo stesso utilizzando le carte contenute in alcune bustine, che vendono distribuite ai giocatori.

Questo permette di avere partite molto diverse e variegate fra loro, perchè sebbene ci siano archetipi o strategie, bisogna poi fare i conti con quello che si ha a disposizione, che non sempre è merce di prima scelta.

Permette inoltre di giocare con carte che difficilmente si trovano negli altri formati, perchè spesso il limitato pool che si ha a disposizione costringe a valutare in modo diverso anche carte che normalmente non prenderemmo in considerazione.

Vediamo adesso quali sono i principali formati limited e quali sono le regole di base, e poi proveremo a dare alcune linee guida che permettano di orientarsi a chi si affaccia a questi formati per la prima volta.

Il Draft

Il Booster Draft ( o semplicemente Draft) è forse il formato limited più giocato in assoluto, perchè spesso viene utilizzato anche come ultime fasi di tornei di altri formati.

Nella sua versione base si gioca in 8 giocatori, e ogni giocatore riceve 3 buste. Queste possono essere buste della stessa espansione, di espansioni dello stesso blocco, o di espansioni diverse (Chaos Draft!).

Tutti i giocatori aprono contemporanemente la prima busta a loro disposizione, e dopo aver analizzato le carte ne prendono una da tenere per costruire il proprio mazzo e passano le altre al giocatore vicino a loro.

A questo punto ogni giocatore riceve le restanti 14 carte, e nuovamente ne sceglie una e passa le rimanenti ancora al giocatore vicino, e così via finchè la prima busta non è stata esaurita.

Solo a questo punto tutti i giocatori aprono insieme la seconda busta, e si ripete la procedura.

Nella prima e nella terza bustina si passano le carte al giocatore alla propria sinistra, in senso orario, mentre nella seconda bustina si passano le carte in senzo antiorario, al giocatore alla propria destra.

Dopo che tutte le carte saranno state passate ogni giocatore avrà quindi a disposizione circa 45 carte (a seconda delle edizioni includeranno tokem, terre base, eccc..), con cui dovrà comporre il mazzo, aggiungendo tutte le terre base che gli sono necessarie.

Il mazzo deve essere di minimo 40 carte, e non esiste la limitazione di avere al massimo 4 copie per ogni carta. Se il giocatore ne ha prese 5 o più le potrà giocare tutte.

Le carte del pool di 40 non utilizzate per comporre il mazzo rappresenteranno la sideboard, e il giocatore può cambiare tra una partita e l’altra quante carte vuole.

Anche se 3 buste per giocatore sembrano poche, la modalità che prevede di passare le carte fra i giocatori fa si che si abbia amplia scelta nella selezione delle carte stesse, e siano quindi sufficienti per costruire un mazzo decente.

Sealed Deck

Questo formato è il secondo più diffuso tra quelli Limited.

Ogni giocatore riceve 6 buste, e con le carte aperte deve costruire un mazzo che abbia le stesse caratteristiche di quelli utilizzati per il Draft.

Anche qui le 6 buste possono essere della stessa edizione, di edizioni di blocchi “vicini” o di edizioni completamente diverse. E’ comunque meno diffuso il Chaos Sealed, anche perchè il pool di carte è abbastanza ridotto, e non è facile costruire mazzi competitivi.

Il nome del formato deriva dal fatto che in origine veniva giocato non con 6 bustine, ma con un Mazzo e 2 bustine.

La Wizards vendeva infatti mazzi di 60 carte, che includevano le regole del gioco, oltre a una ventina di terre, un po’ di comuni, una decina di non comuni e 3 carte rare (le carte Mitiche non esistevano!).

Come detto le regole di costruzione del mazzo sono le stesse del Draft. I due formati hanno delle afifnità, e sono simili per certi versi, ma con differenze sostanziali. Non è però argomento di questo post sviscerare nel dettaglio i due formati, quanto introdurre il Limited in generale.

Altri formati Limited e varianti

Col tempo si sono create moltissime varianti a questi due formati.

La più diffusa probabilmente è quella che prevede il Limited a squadre, soprattutto per il Sealed (il cosiddetto Two Headed Giant, che credo sia l’unico riconosciuto ufficialmente dalla Wizards).

Un altro formato che veniva giocato ma che è un po’ in disuso è il Rochester Draft, in cui si segue una regola simile a quella dell’NBA, in cui i giocatori scelgono per primi a turno dal pacchetto.

In generale gli appassionati hanno creato ogni genere di formato, e non ci sono limiti alla fantasia!

Le Basi del Limited

Qualunque sia il formato che preferite, ci sono alcuni concetti che possono esservi d’aiuto per iniziare a giocare.

Vediamo quindi alcuni aspetti da tenere in considerazione quando si costruisce un mazzo di questo tipo.

Analisi del formato

La cosa che più di tutte caratterizza un torneo di Limited è la composizione delle buste utilizzate.

A seconda dell’edizione delle buste e quindi della composizione del pool di carte il formato avrà delle caratteristiche proprie.

War of the Spark ad esempio è un formato limited abbastanza lento e caratterizzato da bombe, in cui non è semplice costruire una strategia aggressiva.

Al contrario Amonkhet, per esempio, era un formato in cui la meccanica “Exert/Stremare” faceva sì che una strategia offensiva fosse più indicata per sfruttare le caratteristiche delle creature.

Abilità caratteristiche

Come abbiamo già citato, la presenza di particolari meccaniche caratterizza molto un formato.

Ogni edizione di Magic introduce infatti una o più meccniche che caratterizzano l’edizione stessa.

Alcune, come abbiamo visto, sono prettamente difensive. Altre sono invece più offensive. Non tutte inoltre hanno la stessa efficacia.

Altre abilità impattano non solo la costruzione del mazzo, ma anche lo stile di gioco.

In Aether Revolt l’abilità Revolt faceva si che non solo ogni effetto che rimuovesse un permanente avesse più valore, ma anche che spesso un attacco suicida da parte dell’avversario nascondesse un bluff per giovare una carta con Revolt, rendendo i combattimenti molto strategici.

E’ quindi sempre bene soffermarsi a riflettere sulle abilità delle carte del formato utilizzato e cercare di capire come queste possono impattare il gioco, e il valore intrinseco delle carte stesse.

In generale vale il concetto della Sinergia. Carte che da sole possono avere poco valore diventano comunque forti in combinazione con le altre.

Per chi ha giocato il limited di Kaladesh alcune carte Energia risultavano davvero molto forti, e le rendevano preferibili ad altre per il solo fatto che producevano segnalini energia, ed erano quindi sinergiche tra loro (chi ha detto Attune with Aether?.

Tipi di creature o temi di fondo

Un secondo aspetto è relativo alle tipologie di creature.

Alcuni set, come ad esempio Ixalan, hanno un importante focus su creature di un certo tipo. La presenza delle quattro tribe (pirati, tritoni, dinosauri e vampiri) rende efficace una strategia che si concentra su un tipo di creatura e su carte che lo sfruttano.

Altri, come Kaladesh, erano invece molto focalizzati sugli artefatti, e quindi sia gli artefatti stessi che tutte le creature che sinergizzavano bene con gli artefatti guadagnavano valore.

Una carta come Reckless Fireweaver o come Dhund Operative, che normalmente in limited sono molto scarse, in un mazzo con molti artefatti diventano degne di nota.

Anche qui vale il concetto di Sinergia. Una carta va sempre vista anche per l’interazione con le altre carte, e visto che le carte forti in un pool sono poche anche dei piccoli vantaggi vanno considerati.

Bisogna comunque stare attenti a non fare l’errore contrario. Giocare delle carte non forti solo perchè sono sinergiche non sempre vale la pena.

Inoltre un altro aspetto da considerare è avere sia enabler che payoff.

Tornando all’esempio di Kaladesh, se costruisco un mazzo basato sull’energia devo sia avere carte che la producono che carte che la possono utilizzare.

Mana e fixing

Un altro aspetto da considerare quando si costruisce il proprio mazzo è la struttura del Mana, e in particolare se ci sono a disposizione terre bicolori o multicolore.

Il normale mazzo Limited prevede due colori, anche se ci possono essere eccezioni.

Se ci sono terre che danno mana di più colori, soprattutto se a rarità comune, può essere più facile costruire un mazzo con più di due colori.

Lo stesso vale se sono presenti carte che danno mana di più colori, soprattutto in maniera ripetitiva. In questo caso spesso il colore a cui guardare è il verde.

Ci possono però essere anche artefatti che permettono di fixare il mana, come ad esempio Prophetic Prism. In formati che hanno una forte presenza di queste carte è più facile splashare un terzo o addirittura un quarto colore!

Le Comuni

L’altro aspetto da considerare per valutare un formato è quali sono le carte comuni presenti.

Ovviamente molto spesso le partite sono decise da carte non comuni o rare molto potenti, ma le comuni sono le carte che si vedranno in ogni partita, e che quindi caratterizzano il formato in maniera netta.

La presenza tra le comuni di molte carte aggressive renderà il formato in genere più veloce, mentre la presenza di carte a costo ragionevole con costituzione alta rende abilità evasive come volare molto importanti.

Al contrario, se ho molti volanti a rarità comune si può pensare di costruire un mazzo aggressivo con evasione, e magari rende più importanti delle pump spell.

Altro aspetto fondamentale sono le rimozioni: se ho molte rimozioni a rarità comune sicuramente ci saranno più risposte per delle creaturone o delle bombe, mentre se ce ne sono poche vanno prese quando possibile.

Inoltre le rimozioni rosse cambiano anche il valore delle creature: shock o magma spray rendono creature aggressive 3/2 ad esempio meno competitive che in altri formati.

La composizione del mazzo e la curva di mana

Veniamo ora ad alcuni consigli sulla composizione del mazzo.

Come abbiamo detto il minimo è di 40 carte, e su queste 40 il consiglio è di partire da una base di 17 terre per un mazzo a due colori, che nel limited rappresenta la normalità.

Il numero può essere aumentato o ridotto a seconda di quanti colori si giocano, o quanto si è sbilanciati sui vari colori,e soprattutto a seconda della curva di mana.

Questo è un concetto molto importante in limited.

In questo formato infatti le partite sono quasi sempre vinte dalle creature, quindi è importante riempire il board in maniera efficiente.

In genere gli slot più importanti sono quelli intermedi, a costo 2 e 3, a meno che non si abbiano mazzi superaggressivi (in cui anche lo slot a 1 può essere importante) o formati molto lenti, in cui anche i drop a 4 sono fondamentali.

Questo concetto è così importante che è bene conoscere, in caso di draft, il numero e la forza delel creature a ogni livello della curva, e a volte può essere più importante prendere una carta più debole in una parte della curva in cui c’è scarsità di creature.

E’ sempre bene tenere a mente che i turni dal secondo al quarto sono quelli più decisivi, e in cui si decidono la maggior parte delle partite, al netto di quelle decise poi dalle bombe.

Un ultimo concetto di cui tenere conto è la composizione del mazzo in termini di tipologie di carte.

In genere in Limited è sempre necessario giocare almeno un buon numero di creature.. Direi che una 15ina possono essere un buon punto di partenza.

Le rimanenti carte in genere dovrebbero essere rimozioni e qualche combat trick, anche se ovviamente poi tutto dipende dalla strategia. Mazzi più aggressivi avranno meno rimozioni e magari qualche pump spell, mentre mazzi più control devono avere un numero più alto di rimozioni.

A seconda del formato e delle edizioni il livello delle rimozioni e delle altre carte in genere varia, e si possono avere percentuali diverse. War of the Spark di solito vede meno creature, tenendo conto che si giocano moltissimi Planeswalker.

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questo post, in cui abbiamo dato alcune informazioni sul Limited.

Ovviamente per quanto riguarda la strategia e gli aspetti da considerare per diventare bravi giocatori abbiamo solo grattato la superficie. Ogni edizione, ogni formato, ha le proprie peculiarità, così come Sealed e Draft hanno delle differenze sostanziali.

Proveremo a discutere di queste differenze in qualche post futuro, ma per il momento spero che questo articolo possa dare alcuni spunti di riflessione per chi vuole iniziare a provare questo splendido formato!

CategorieSenza categoria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *